RILIEVO CON AQUILA AD ALI SPIEGATE, EPIGRAFE E BASAMENTO CON LEONE STILOFORO
22.900€
I tre pezzi compongono un insieme di notevole interesse storico artistico. Alla sommità il rilievo con Aquila ad ali spiegate entro una ghirlanda di foglie di quercia, proveniente forse dal foro di Traiano, risale al II secolo d. c., fu molto apprezzato e riprodotto fin dal Rinascimento; già collocato sotto il pulpito dell’antica Basilica, fu in seguito posto da Giuliano della Rovere sopra l’ingresso principale della Basilica, per rendere esplicita la sua volontà di riformare lo Stato della Chiesa sul modello della Roma imperiale. Sotto il rilievo, in una cornice mistilinea con putto alato, l’iscrizione dedicatoria che ricorda probabilmente la ricomposizione dei tre elementi così come si vede attualmente: SIXTO V PONT MAX, ORD MIN CON, IUSTITIAE VINDICI, PROPAGATORI, RELIGIONIS, A M D L XXXVI. Ai piedi il Leone stiloforo, su basamento in marmo moderno. La firma Bassallectus, incisa sul basamento originale che forma un tutt’uno con il leone, si riferisce a un membro non identificato della celebre famiglia di scalpellini romani Vassalletto, che nel XII secolo erano tra le botteghe più attive a Roma, con i Cosmateschi.
Artista:
assemblaggio storico di un’aquila di epoca romana (probabilmente dal foro di Traiano) ed un leone stiloforo medievale.
Indirizzo o luogo in cui si trova:
Atrio della Basilica dei Santi XII Apostoli, Roma.
Fruizione dell’opera e orari di apertura:
Tutti i giorni ore 7.00 – 12.00 / 16.00 – 19.00
Periodo storico:
assemblaggio cinquecentesco di un rilievo romano (II secolo) ed un leone stiloforo (del XII sec)
Durata dell’intervento:
4 mesi
Curiosità & storia:
importante e significativo esempio di restauro cinquecentesco basato sul reimpiego di elementi iconografici di epoche diverse.
Stato di conservazione:
i tre manufatti versano in cattive condizioni di conservazione, sono ricoperti da strati di polvere incoerenti e compattati nei sottosquadri e nelle zone di maggiore aggetto, presentano ampie zone di decoesione e perdita di parte del modellato; nel leone la situazione è particolarmente grave, si notano incrostazioni nerastre, scagliature, depositi di guano, fratture e stuccature del basamento.
Intervento di restauro:
l’intervento che si propone è finalizzato ad una migliore fruibilità del bene e nel contempo ad una verifica puntuale dello stato di conservazione e allo studio delle tecniche esecutive:
- Spolveratura delle superfici
- Rimozione delle polveri sedimentate e dei fissativi alterati con miscele solventi e/o soluzioni acquose di sali inorganici a pH controllato, eventualmente addensate, da selezionare in base a test preliminari; pulitura meccanica con bisturi o strumenti di precisione delle incrostazioni e dei depositi di guano
- Verifica dello stato di conservazione della pietra e consolidamento di zone decoese con silicato di etile o altro prodotto idoneo
- Stuccatura e micro stuccatura dei giunti e delle cadute del modellato ricostruibili
- Equilibratura cromatica delle stuccature e di eventuali scompensi delle superfici lapidee con colori per restauro Gamblin, stabili alle radiazioni UV
- Applicazione di uno strato di protettivo con caratteristiche di parziale idrorepellenza
L’intervento sarà corredato da una documentazione fotografica, professionale e di cantiere, prima durante e dopo il restauro e da una relazione dettagliata dell’intervento, se necessario illustrata da grafici realizzati su base fotografica.
Ditta incaricata:
CBC Conservazione Beni Culturali.
Proprietà:
Fondo Edifici di Culto.
Tipo di acquisto | |
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Arte | |
Città | Roma |
Tema |
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Trasparenza
La nostra Fee
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ALTRE OPERE
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TAKE-HEART: PART PER L’OSPEDALE SPALLANZANI DI ROMA / PART SUPPORTS SPALLANZANI HOSPITAL IN ROME
TAKE- HEART: pArt per l’Ospedale Spallanzani di Roma
12 artisti donano le loro opere a sostegno della ricerca portata avanti dall’Ospedale Spallanzani di Roma sul COVID-19.Location: Italia
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10.600€Fondi raccolti: 10.600€
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ULTIMA CENA
Unico mecenate3.700€Stampa a colori su carta, riproducente il dipinto su tela di Adolf Schmitz del 1853. Il dipinto rappresenta la scena del tradimento durante l’ultima cena.
Dimensioni: ca. 100×70 cm.Artista:
Adolf Schmitz
Indirizzo o luogo in cui si trova:
Museo di Santa Maria in Cappella
Fruizione dell’opera e orari di apertura:
Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18, nel cuore di Trastevere.
Periodo storico:
sec. XX. Originale su tela datato al 1853
Durata dell’intervento:
2 mesi
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MADONNA CON BAMBINO TRA I SANTI CARLO BORROMEO E GREGORIO MAGNO
Unico mecenate18.700€Il dipinto rappresenta la Madonna con bambino tra i santi Carlo Borromeo e Gregorio Magno, a simboleggiare due momenti diversi, per periodo storico e localizzazione geografica, della Chiesa Cattolica.
Dipinto su tela in grande formato 2.80×2.20 metriArtista:
Su base stilistica il dipinto sembra attribuibile ad un artista di buona qualità operante tra la metà del XVII e l’inizio del XVIII, ma solo dopo la pulitura sarà possibile capire di più.
Indirizzo o luogo in cui si trova:
Museo di Santa Maria in Cappella, Roma
Fruizione dell’opera e orari di apertura:
Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18, nel cuore di Trastevere.
Periodo storico:
sec. XVII
Durata dell’intervento:
5 mesi
Artista contemporaneo:
Caterina Silva (Roma, 1983) considera la sua pratica pittorica una lotta con il linguaggio e i suoi sistemi di classificazione. Usa la pittura per sondare le parti oscure della mente, quello che non è possibile altrimenti spiegare a parole. Genera immagini aperte, disponibili all’interpretazione dell’osservatore, spazi pittorici meditativi e utopici in cui le nostre categorie di riferimento sembrano decadere. Silva esplora le connessioni tra linguaggio e potere da una prospettiva silenziosa e anti-discorsiva con cui eludere le strutture canoniche di produzione di senso. Attualmente vive tra Roma e Londra.
Il multiplo:
L’artista Caterina Silva, in risposta all’opera del XVII secolo “Madonna con bambino tra i santi Carlo Borromeo e Gregorio Magno”, ha prodotto un lavoro inedito Battito Leggero che lascia intendere la sua identità di pittrice. I piani e le tonalità del quadro sono estrapolate e tradotte in strati di colore e in nuova trama astratta capace di evocare l’atmosfera del dipinto originario. Come nella sua poetica, anche qui, Caterina Silva, padroneggia la tecnica per rendere loquace qualcosa di apparentemente silenzioso e aperto alle molteplici sfumature interpretative. Il foulard pensato dall’artista diventa così un ritratto topografico dell’opera “Madonna con bambino tra i santi Carlo Borromeo e Gregorio Magno”. L’opera rivela tracce intime e profonde del dipinto, segni del tempo, danni, deformazioni, lacune, restituendo così un’immagine della mutazione del tessuto pittorico nei secoli, cristallizzandolo nel momento precedente la sua ulteriore trasformazione determinata dall’intervento di restauro.
Ilaria Gianni