La Trasfigurazione di Giovanni Bellini torna visibile dopo un lungo restauro

La Trasfigurazione di Giovanni Bellini torna visibile dopo un lungo restauro

La Trasfigurazione di Cristodi Giovanni Bellini, un olio su tavola datato tra il 1478 e il 1479, è una importante opera del Quattrocento nella quale sono integrate la spazialità di Piero della Francesca e il naturalismo veneziano.

E’ tornata esposta da giovedì 5 marzo nelle sale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, dopo un lungo restauro condotto da Angela Cerasuolo, del Dipartimento di Restauro del museo. Sul supporto è intervenuta Roberto Buda, con la consulenza di Luisa Gusmeroli, Andrea Santacesaria (OPD), Gloria Tranquilli (ICR). Indagini diagnostiche eseguite da Emmebi Diagnostica Artistica e dal LAMS (Laboratoire d’Archéologie Moléculaire et Structurale, Sorbonne Université).
Le indagini sostenute dal progetto Restituzioni di Intesa Sanpaolo SpA hanno approfondito la conoscenza del procedimento esecutivo e dello stato di conservazione del dipinto, chiarendo alcuni aspetti di centrale importanza in merito all’autografia di alcune stesure che in passato era stata messa in dubbio.
Moltissime le novità emerse nei laboratori di restauro sulla tecnica esecutiva del dipinto. Bellini dipinge con grande sicurezza, pochissime le modifiche apportate durante la realizzazione, tra cui estremamente significativa è quella introdotta nello sguardo dei due profeti, inizialmente disegnati con gli occhi aperti e rivolti al Cristo, successivamente dipinti con le palpebre abbassate, in assorta meditazione.

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